A 300 piedi sul livello del mare, sulla sinistra: panorama da urlo
Un paesello di quelli con nome in vezzeggiativo dal suono curvo
dimenticato dal mondo, arrampicato lungo, la selva di fasano, tipo.
A destra, chiare case non antiche ma vecchie, però curate e pulite
il profumo, di terra bagnata, di ramaglia potata e le sue resine,
sono un'urto di pace così greve, che ti chiudi e ti senti in'ostaggio,
Ma tu il vero occulti, e non assurdo che è lui la vittima: di furto
Una donna col chioschetto di ricci di mare, da mangiare crudi
di prima mattina con un' inpersonale Raffo, ad accompagnare e fumo.
L'unica paura delle pulci di sabbia dei bambini, spaventati dagli adulti
Si, è vero fà male. Ma presunti son i morti, che son stati punti
Dico che altri timori, non possono avere perchè non dura.
C'è che il cervello qui, è in modalità più semplice che pura.
La nostra stella madre, che forse oggi pensa di vestirsi da supernova
si alza dall'alba ormai lontana, e che fà, come nebbia evaporare
la rugiada che si scongela dalle pianure, di calendula, nei campi
sembrano tuffarsi nel ciel azzurro, quasi lilla, gli alberi più alti
Pare la Lisbona di Bella Baxer, in "Povere creature!", c'è pure...
Il canto rauco ma squillante, si avvicina, se cammino avanti
una vecchina ormai avvizzita, intona i ricordi suoi e quelli degli altri
Potrei tranquillamente contarle ogni ruga ha sul viso, è bellissima
Sotto al sole per dominare, reumatismi che l'hann intorpidita
mi accosto a lei, a indiana, e rimango nelle sue storie cantate
dice qualche mìto, e mi supera Giovanna Marini. Disgraziata.
Ma come fà? È già la mia
cantante preferita, ormai.
E come vorrei adesso
avere una fisarmonica,
dovrebbe esser facile
provare a suonarla per
accompagnarla se le fà piacere
Ma la quiete del mar, di fondo così, risonanza già perfetta
quella specie di ukulele, che ha tuene sulle ginocchia, arpeggia
con unghie dure ma trema fragile, così fragile
che ho premura che qualcge dito, davanti mi si spezza
mi sembra, d'aver preso un offman e di aver capito
ogni singola parola, del dialetto più remoto e ambìto
il suo slang a volte sgrammaticato, poco mi pugnala
altre m'ispira, praticità comunicativa illuminante invito
Genio liberatorio il suo inventato "nouliiiieh naaahuahlà"
piu vocali che consonanti, del viaggio nel tempo ai canali unito
sciamana, che non sò che fare, e faccio quel che faccio
quando non sò che fare: la ritraggo s'un foglio sgualcito
Ritratto inutile perchè inutile è del corpo l'aspetto
su sta cosa che se si bagna si scioglie, ormai impresso
Ritratto a chi sà far magico rumore, mi viene di riflesso
Quando inaspettato il suo delicato, manifesto di sentimento
con ardor arriva a compimento, io, distesa forestiera, rimetto
l' amor disinteressato di udito complimento, poi mostro,
e il disfatto le cedo, che mi sembra più un dispetto
dice che lo incornicia e lo mette vicino al letto, commossa
tenera da far tremare la mia incoscienza rotta,
ed io che speravo più, che per concluder l'opera,
Ne facesse una tovaglietta e ci facesse colazione sopra
[Pt. II]
Dopo avermi consigliato di cambiare il mio stile di chioma
per non rimaner pelata, e per non sembrar trasandata
o peggio drogata, colorar l'abbilio del mio, gitante involucro
io fisso te: lei fissa me, è giusto, il reciproco, curiso studio
le sdrammatizzo che per mio impulso andrei in giro in mutande
in dubbio che sarebbe un problema, poi se viene a piovere
Sotto il mio diluvio, ride e capisco che mi sta guardando anche dentro
Mi sembra quasi, ovvio che ripeto quasi, più bello
di fare l'amore. forse mi evolvo il quasi, e di mentire smetto
Con lei non ho vaglio: ci passo le ore, tra un sorriso e un consiglio
Sento il suo piacere nella chiacchiera, a tratti, come la matita
l' inesattezza della bibbia, sembra toglierle l'allegrìa
fin'ora zitta, ma quando i suoi occhi allampati mi confessano,
che per l'erronea etìca del libro, s'é guadagnata l'inferno
i vecchi più saggi, si lasciano insegnar risposte dai più piccoli:
"Signora, per l'amor non può esister etnìa, nè un diavolo, nè un Dio:
il bene è amore e se esistesse non sarebbe mai tanto cattivo,
Sà cosa credo, esista? l'infinito, ed io le dico, che tornerà ragazzina."
perde lo sguardo, nel vuoto dell'illusione di coscienza, che le nuvole mi indica
senza voler, poichè pudica, con gli occhi d'una bambina,
o forse è perchè in fondo lo sà, cosa le aspetta davvero a poco,
e forse pecco di presunzione se penso che gli e lo devo dire io.
Poi guardiamo in silenzio, l'immenso paradiso senza rima
io e lei, signora Nilde: amiche d'aria, e vorrei non andarmene.
Vorrei segnarmi la via, mandarle, per il francobollo, una cartolina
vorrei tornare, portarle dei fiori, dei dolci, un libro dalla mia librerìa
qualche mia poesìa, e un capocollo serio, dalla città mia
non sarà mai abbastanza, pur se le porto tutta la masserìa
qualunque cosa le porto, non coprirà quel che grazie a lei ora, porto
Vorrei carezzarle la pelle del viso ormai sottile,
se gli e lo chiedo? posso abbracciarla?
Lo merito io, gelosa dei suoi nipoti?
che però già amo senza nemmeno conoscerli
M'assale la paura di tornare, scusi l'onestà, e non trovarla:
Signora Nilde, sà, ma stavolta andrei al manicomio
m'è successo troppe volte, ed io questa sorte la odio.
Le mie vere amiche, sono tutte morte, lo vivo come un torto.
di trovare una tanto libera e bella, ricapita, ma quando?
non voglio, ricordarla e piangere su un panorama di sfondo
voglio rivivere la sua musica e presenza, senza alcuno sconto.
salutare il suo spirito, nel corpo d' un gatto, di porto.
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Eine Gitarre zu stimmen, kann für Anfänger eine Herausforderung darstellen, aber es ist ein wichtiger Schritt, um sicherzustellen, dass Ihr Instrument gut klingt.