Alessandro Ferrais

Songtext Il mio codice Alessandro Ferrais

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Il mio codice


Perchè dovrei stare attento in ogni momento al senso che dai tu
Non c'è proprio nient'altro da fare se non aspettare gli allarmi che dai tu.

Dimmi cose che non so...qualcosa di speciale come ossigeno
Ho fatto come hai detto tu.
Avrei cercato il meglio ma il meglio non c'è piu'.

In estate scegliero' un sole complice
che mi riscaldi per un po' o chi è come me cosi' distante dalla tua definizione
che è solo una prigione per me.

Ci sei dentro la foglia che avanza
ma senza pazienza afferrano anche te.
E qui...qui non si respira abbastanza
Per l'ultima volta respira almeno te.

Ad un tratto accenderà
Un fuoco trasparente.
Senza ossigeno
la mia mente svenirà
sul tuo imperativo che mi circonda già.

Ma questa volta scegliero' il mio codice
che mi riporti per un po' verso che è come me
senza una netta identità.

E'incredibile svegliarsi in mezzo a chi è come me.

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Biografia

Ferrais è un artista per il quale la definizione di cantautore nel senso più stretto del termine non risulta appropriata. Fin da piccolo la sua curiosità di scrutare attraverso le stanze dell'anima, il mondo labirintico dei sentimenti e delle relazioni con le radici dell'esistenza lo ha spinto a scrivere poesie (molte delle quali perse) in modo viscerale ed ossessivo fino all?incontro - scontro con la chitarra, "strumento" e "veicolo" che lo incitano alla sintesi ed ad un modo diverso di esplorare la natura enigmatica della realtà. Il suo occhio artistico solo in principio si ispira ad una fonte musicale di taglio autoriale italiana ma da subito la sua "navigazione" si dirige verso l'esplorazione di sound e territori musicali oltre i confini italiani: ottica di una visione artistica prismatica, senza confini ed internazionale. Questa propensione naturale, assolutamente istintiva di approdare sulle coste frastagliate dell'arte, rappresenta la ricchezza del suo stile: un abbraccio tra passato presente e futuro, imprevedibile, eterno e sempre in divenire. La decisione violentemente artistica di non sentirsi rappresentato dalla sua band nell'esecuzioni live delle proprie canzoni, lo reclude per un periodo ad uno specie di isolamento atto al riprogettare il tutto in chiave solista a scapito della complessità dell'arrangiamento. La realizzazione sofferta (in quanto minimamente rappresentativa della sua musica) di una demo contente 3 brani dal titolo "Tutto copre la Marea " lo occupa nella spedizione di tale progetto. In poco tempo riceve le prime risposte e proposte da labels ed etichette discografiche che apprezzano il suo modo di comporre fuori dallo schema dualistico e riduttivo tra musica mainstrean ed il mondo alternative indi italiano e lui sceglie una piccola etichetta bresciana che è anche casa editrice. Inizia cosi' un percorso live con l'organizzazione di eventi che lo portano a suonare in Piazza Duomo a Brescia, nel rinomato locale bolognese il Giostra' per la Notte Legale e poi un susseguirsi di interviste e di live tutti cercati e promossi da se stesso o in vari casi proposti da operatori del settori (radio,tv) che lo contattano: un lavoro estenuante diviso tra il suo essere artista e l'aspetto manageriale. La volontà di portare a compimento lo sforzo ed il sacrificio artistico ( dato che la sua occupazione principale come segretario presso uno studio dentistico lo porta a dover lavorare quasi 10 ore al giorno), lo conducono ad un periodo di fortissimo stress ed un conseguente isolamento alcolico che lo accompagnano nell'insostenibile spaccatura della sua identità. Da qui nasce la definizione data da un conduttore radio ed un webmagazine :" Il sound etereo dell'artista senza fissa identità" per sottolineare la realtà delle diverse sfaccettature della sua musica che assieme alla sua voce fluiscono formando un suono ed uno stile originale e distintivo, una sorta di "marchio di fabbrica". L'aspetto live intanto continua tra Festival Rock 2008 di Santa Viola - Azzago (Vr) dove riceve molti consensi ed apprezzamenti pur esibendosi da solo rispetto alle bands. Il concerto per Sanremo Rock 2008 al People of Art Modena lo conduce a suonare al Teatro dei Colli a Siena e successivamente in altri locali ed eventi del centro Nord Italia (Festa della Musica Cervia, Piazza Duomo, showcases in locali/radio). L'attività parallela di poeta lo porta a riunire in due raccolte dal titolo "La tana dei sussurri" e " La posa del silenzio ". Dopo il bellissimo incontro con un pianista professionata col quale decide di proporre le proprie canzoni in chiave acustica e dopo aver toccato il fondo con il problema del bere, i primi del Novembre 2010 decide di curarsi e intraprendere un percorso per smettere definitivamente. Questa difficile decisione e la volontà di non soccombervi, aprono in maniera quasi magica delle porte inaspettate: infatti Ferrais viene contattato dal Direttore Generale Guido De Gaetano della casa discografica di Bologna, la CancanMusicpublishing, il quale si innamora sue canzoni e decide di investire artisticamente su di lui. Da questo incontro nasce l?album dal titolo enigmatico "Il centro delle distanze". L'album contiene 10 tracce e porterà alla luce in modo marcato la versatilità e la poetica della musica Ferrais, artista capace di superare e rinnovare i perimetri costrittori dei generi musicali, di aderire al divario tra mainstream e musica alternativa. Lo stile di Ferrais porta una ventata di freschezza e di novità' nella scena rock italiana, offrendo un approccio compositivo ed un sound molto particolare ed originale. L'attenzione e la cura per i dettagli derivano da ascolti di gruppi o artisti quali Deus, Cure, Joy Division, Battiato, Yo la tengo, Mum, David Sylvian, De Andrè e tanti altri come gruppi della scena turca quali Orient Exspression, Mercant Dede. Insomma persone che sperimentano anche nella classicità: "Anche Nick Drake è stato un'artista dallo stile molto curato pur utilizzando solo chitarra e voce: quindi non contano i mille suoni a disposizione ma è solo una cosa simile ad una dimensione spirituale. Stimo chi possiede questa facoltà anche in un gruppi metal o noise o di altri generi ancor piu' pesanti." Il disco è un mosaico di canzoni ognuna connessa all'altra pur nella propria identità: ci saranno brani dream pop come "Il pezzo mancante" ," Il mio codice" e "Libellula" , altri piu' cupi ed elegantemente aggressivi nel messaggio quali " Il centro delle distanze" ed "La migliore espressione" , ballate eteree "Tutto copre la marea" e "Fame d'aria", virate rock "L'intersezione" e " La sfinge" fino a cavalcate musicali come ?Introspecting song?. Nell'album musica e parole sono la stessa cosa, nessuna delle due parti ha piu' importanza rispetto all'altra. La prospettiva è infatti quella di destrutturare definizioni quali cantautore, one man band , songwriter o l'essere costretti in un determinato genere ed abbracciare le molteplici possibilità di espressione insite nell'ispirazione di Ferrais che per lo stile musicale possono tranquillamente essere apprezzate, comprese, accolte da un pubblico estero. Non a caso già le versioni demo sono state scelte dal circuito di web radios di NewYork JangoAirplay, trasmesse da radio brasiliane ( Radioeversonpalladini f.m) , selezionate dal sito Reverbnation per provini per colonne sonore, spots, film e in ultimo da Christopher Ewing Host of "The Radio Cafe ReverbNation Indie Music Countdown" di Detroit il quale ha scelto il brano con testo in italiano Il Centro delle Distanze per il suo format trasmesso dalle principali radio web e Fm d? America collegatte alla trasmissione. Il passaggio del brano è avvenuto anche grazie al sito MyChance che l?ha scelta per essere trasmesse alle 100 radio del loro circuito. Intanto continua l'attività live in locali ed eventi in Italia: da segnalare il concerto del 9 Luglio al Palazzetto dello Sport presso l?università il Cus di Pisa dove è allestito un?intero spazio per la CancanMusicpublishing e dove erano presenti RadioBruno e l'emittente televisiva ABN video. La promozione e la presentazione ufficiale dell'album inizierà il 17/10/2011. "Parlare di una cosa significa mancare il bersaglio" afferma un detto orientale e credo che concludere con questa frase rappresenti il modo perfetto ed essenziale per esprimere la dimensione artistica di Ferrais, l'artista senza fissa identità.

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